Che dici, o parola del Saggio?
"Conviene che l'anima lieve,
Sorella del vento selvaggio,
Trascorra le fonti ove beve."
Io so che il van pianto mi guasta
Le ciglia dall'ombra sì lunga...
O Vita, e una lacrima basta
A spegner la face consunta!
Ben so che nell'ansia mortale
Si sfa la mia bocca riarsa...
E un alito, o Vita, mi vale
A sperder la cenere scarsa!
Tu dici: "Alza il capo; raccogli
Con grazia i capelli in un nodo;
E sopra le rose che sfogli
Ridendo va incontro all'Ignoto.
L'amante dagli occhi di sfinge
Mutevole, a cui sei promessa,
Ha nome Domani; e ti cinge
Con una ghirlanda più fresca."
M'attende: lo so. Ma il datore
Di gioia non ha più ghirlande:
Ha dato il cipresso all'Amore
E il mirto a Colei ch'è più grande,
Il mirto alla Morte che odo
Rombar sul mio capo sconvolto.
Non tremo. I capelli in un nodo
Segreto per sempre ho raccolto.
Ho terso con ambe le mani
L'estreme tue lacrime, o Vita.
L'amante che ha nome Domani
M'attende nell'ombra infinita.